Martina Cogliati
Content Creator
Content creator, appassionata di libri di crescita personale, scrittura creativa e yoga. Il digitale è la mia nuova sfida. Amo filosofare di tutto ciò che mi circonda, possibilmente davanti al mare.
Martina Cogliati
Se vuoi fare innovazione pensa al capitale umano. Troppo spesso le imprese si travestono da realtà innovatrici, senza però davvero abbandonare vecchi schemi organizzativi e di pensiero ormai obsoleti. La chiave di volta sta tutta in una rivisitazione del concetto di innovation community. E’ così che la pensa Daniele Alberti, fuonder di Starboost e co-founder di Bakeka.it.
Il termine innovation community indica una comunità all’interno di un posto di lavoro in cui le varie figure professionali si scambiano liberamente idee per generare una discussione produttiva e quindi un’innovazione di più ampio respiro sociale e culturale. Daniele Alberti va oltre e focalizza l’attenzione sulla mentalità, sull’approccio che i manager e tutto il team aziendale hanno rispetto a un nuovo modo di fare business. Tra l’idea di innovare, la progettazione e la concretizzazione del cambiamento, ci sono tutta una serie di dinamiche che vanno affrontate, ma che spesso l’impresa stessa non è pronta a vedere.
"La community di innovatori è un bellissimo reeff da valorizzare e proteggere”
Un’impresa per rinnovarsi e innovare deve partire dal suo capitale umano. Deve capire cioè le caratteristiche e la qualità del team che la compone e di conseguenza investire su di esso. I primi passaggi da valutare all’interno di un nuovo modo di fare innovation community sono:
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Tu, imprenditore sai perchè vuoi fare innovazione? Il tuo obiettivo è sostenibile, genera un valore sociale aggiunto? Queste sono le domande che l’innovation community deve porsi per tradurre le sue idde dall’interno all’esterno. Oggi non basta più pensare di fare qualcosa per un ritorno economico, per un utile di cui usufruire in breve tempo, ma è necessario che ciò che un’impresa fa abbia sempre un valore aggiunto per la società in cui è immersa.
Se un’impresa vuole fare innovazione e investire sul capitale umano come fosse un prezioso ecosistema, non può tralasciare l’aspetto delle soft skills, come afferma Stefano Saladino, CEO di Rinascita Digitale. Esiste oggi un set di competenze trasversali che è cambiato e continua a cambiare anche rispetto a un passato più recente, ma che è ormai imprescindibile per rimanere attivi sul mercato. Le soft skills intese in un senso più innovativo, sono quelle competenze trasversali, a metà fra le competenze tecniche (hard skills) e le tradizionali competenze personali che ogni azienda ricerca nei suoi dipendenti. Si potrebbe dire che sono delle special skills che si trasformano e integrano a seconda dell’epoca storica in cui viviamo. Con questo concetto andiamo ovviamente oltre il ROI classico e arriviamo a quello che viene definito SROI.
Le innovation community, le nuove community di imprenditori, hanno il compito di deviare la rotta che ha preso il capitalismo tradizionale e fare un altro modo di generare innovazione, creando inclusione dall’interno per l’esterno. Bisogna rimetere al centro la persona nell’impresa e a più ampio respiro la società, sdradicare vecchi concetti e vecchi modi di fare business per guardare con lungimiranza al futuro.
Content creator, appassionata di libri di crescita personale, scrittura creativa e yoga. Il digitale è la mia nuova sfida. Amo filosofare di tutto ciò che mi circonda, possibilmente davanti al mare.