Risorse Umane

Le passioni: oltre il copione della “normalità”

Michele Saladino

Caro Doer,

Lo sappiamo bene: scrivere non è certamente una delle peculiarità dei ragazzi della mia età, ma in quest’occasione cercherò di eliminare emoticons e abbreviazioni dal mio vocabolario, per lasciare spazio a un flusso continuo di idee.

Odio l’autoreferenzialità, però questa volta faccio un’eccezione. Sarà un editoriale che parlerà di me, un racconto delle mie esperienze di vita, ma soprattutto delle mie passioni che spero possa esserti d’ispirazione.

Buona lettura.

Figlio di papà

Quanto è importante avere modelli da cui prendere esempio?

Classe 1999 mi sono sempre annoiato a fare ciò che facevano i miei coetanei. Non fraintendetemi, mi piacciono le feste e raramente passo una serata in casa, ma nella mia quotidianità non poteva esserci solamente lo studio. A 7/8 anni aiutavo papà a preparare i materiali per gli eventi, a 10 lo accompagnavo a quelli sul digital marketing fino ad arrivare ai 18 quando, finalmente, sono diventato uno degli speaker prendendo posto su quei grandi palchi che fin da piccolo osservavo con ammirazione.

La strada per arrivare lì è stata lunga e sicuramente non facile da percorrere, ma se volete chiamarmi figlio di papà fatelo pure, perché so che in fondo è grazie alla passione per quello che lui fa e alla voglia di diventare come lui che sono dove sono ora.

“Io sono una parte di tutto ciò che ho trovato sulla mia strada”
Lord Alfred Tennyson

Passioni: le esperienze oltre la scuola

Seguire le proprie passioni credo sia il percorso migliore che si possa fare.

Sono le passioni che spingono ognuno di noi verso le esperienze di vita più significative. Sin dalle scuole medie ho iniziato a dedicarmi ad attività che andassero oltre lo studio. La mia attrazione verso la tecnologia mi portava a leggere blog e “smanettare” con il poco che avevo a disposizione ai tempi, ancora però non sapevo che non era davvero la tecnologia ad affascinarmi, quanto piuttosto le sue potenzialità di applicazione.

Presi la decisione “sbagliata” di iscrivermi a un istituto tecnico informatico che abbandonai dopo appena un anno, ma questo mi portò a fare esperienza di una serie di (s)fortunati eventi ricchi di opportunità che probabilmente non avrei avuto se avessi fatto la scelta “giusta”.

Passai così a un liceo scientifico. Questa volta feci una scelta azzardata per uno con una media del 6 impressa da anni a fuoco sulla pelle, ma ammetto di essere molto fiero di questo azzardo, perché mi permise di fare esperienza di persone e mondi nuovi e affini in cui lasciarmi trasportare.

E’ in seconda superiore che scopro il grande amore: la fotografia. Da lì in poi partì il mio percorso da Content Creator prende il volo e inizio oltretutto ad approcciarmi al mondo dei video. Questa fissa mi portò a occuparmi del canale Youtube studentesco che raccoglieva gli “aftermovies” di feste ed eventi del mio istituto.

Cambiai 6 classi e 5 scuole in 6 anni di superiori. Non potevo certamente essere definito uno studente modello, ma in tutti questi cambi portavo con me le mie passioni arricchendomi di conoscenze, competenze ed esperienze di vita.

Il triangolo: passioni-scuola-lavoro

“Il tuo lavoro è fare lo studente”, o almeno è quello che mi hanno sempre ripetuto.

In terza superiore iniziai a mettere a terra le mie passioni occupandomi del content nel rifacimento di un e-commerce di gioielli. Non avevo mai usato quasi nessuno degli strumenti che mi trovavo in mano, ma in questi casi l’importante è provarci e buttarsi. E così ho fatto, imparando molto più di quanto mi sarei mai immaginato.

In 6 mesi il sito era completo, il mio compito era finito e di lì a poco sarei partito per fare il 4′ anno di superiori in Scozia. I primi lavoretti mi avevano dato una certa indipendenza e con la partenza verso un territorio sconosciuto non volevo certamente perderla..

I progetti si realizzano facendo

Insieme a un altro ragazzo in partenza per gli Stati Uniti decidemmo di raccontare la nostra avventura, prima su Instagram e poi su un blog.

L’idea piacque a molti e così si unirono a noi altri 60 studenti sparsi in tutto il mondo, ognuno con la propria storia da raccontare. L’obiettivo del progetto? Non solo avere uno spazio dove raccontare piccole scoperte ed episodi di quotidianità, ma anche offrire una piattaforma a chi voleva fare la stessa esperienza per poter entrare in contatto con decine di storie e persone.

In breve tutto questo divenne un lavoro. Proposi una collaborazione all’azienda con la quale ero partito e due settimane dopo il mio rientro in Italia ero su un volo diretto nuovamente negli UK per conto loro. Avevo appena 18 anni e stavo vivendo un sogno!

Durante l’anno della maturità lavoravo e nel frattempo lottavo contro professori che avrebbero preferito passassi le mie giornate tra i libri. Era un paradosso e nessuno sembrava curarsene nonostante la scuola debba facilitare l’accesso al mondo del lavoro, non limitarlo, ma la forza di affrontare entrambi tutto sommato mi ha forgiato.

“Non lasciate mai dire agli altri cosa potete o non dovete fare e peggio ancora chi dovete o non dovete essere”

Valori ed esperienze

Quella di studiare all’estero è stata forse la miglior scelta scolastica fatta finora.

Vivere in un luogo nuovo e studiare in un contesto diverso aiuta moltissimo sotto più fronti. Vivere immersi in una cultura differente offre punti di vista mai esplorati prima e accelera il processo di contaminazione, fondamentale per crescere. Nonostante il mio percorso sia appena iniziato, già penso alla prossima destinazione dove assimilare nuovi valori ed esperienze.

Il covid per ora mi ha limitato e l’ultimo anno e mezzo è stato forse tra i più inaspettati, ma bisogna saper cogliere l’attimo.

Le passioni aiutano a reinventarsi a qualsiasi età

Anche per me, caro Doer, Rinascita Digitale è stata una bella opportunità e un’alternativa al nulla lasciato dall’improvviso lockdown.

Sono stati mesi duri, ma anche pieni di gioie, dove persone con un ideale comune si sono unite a sostegno della comunità (community in questo caso).

Credo che le passioni e gli ideali debbano essere alla base di tutto ciò che facciamo, delle scelte che prendiamo e di dove andiamo (figurativamente e non).

Michele Saladino

Co-Founder e Content Manager

21 anni e non sentirli: da un progetto online a un altro, da una community alla seguente. Un percorso lavorativo breve ma intenso con tappe in italia e all’estero, ma con al centro sempre la comunicazione. Nel frattempo per non annoiarmi studio per conseguire la laurea in Business Management with Marketing alla Queen Margaret University di Edimburgo.

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