È un dato di fatto: il mercato del lavoro è in continuo e incessante mutamento.
Ecco perché, in ambito lavorativo, è fondamentale riflettere sul potere della rete come concetto e come strumento.
Sarà scontato ma senza un insieme di professionisti non c’è la materia prima per fare rete. È anche vero però che il networking non è un risultato scontato. Come in ogni cosa, infatti, è l’approccio costruttivo che fa la differenza e diventa elemento determinante per un’unione di intenti che genera valore.
Come si diventa parte attiva di una rete lavorativa?
Per il lavoratore la parola d’ordine deve essere flessibilità. Un approccio elastico al mercato del lavoro, l’apertura mentale e la disponibilità alla collaborazione con profili anche molto differenti, sono caratteristiche d’oro.
Un’elasticità che si deve tradurre anche e soprattutto nell’impegno a mantenere costante la propria formazione per essere sempre occupabili e soprattutto ri-occupabili. Perché che ci piaccia o meno, mantenere lo stesso posto di lavoro per tutta la vita è ormai fantascienza.
“Fare rete” può essere un concetto molto ampio e astratto, ma ci sono svariate modalità che sono un esempio concreto.
Nel mondo informatico la parola networking definisce una rete di collegamento tra elaboratori (per gli amici: computer) e utenti. In economia invece fare networking vuol dire stringere relazioni, accordi commerciali, scambiare informazioni. Tutte attività che hanno un obiettivo comune: raggiungere un vantaggio condiviso.
Questa seconda definizione mette in luce tanto la socialità quanto il motivo per cui il potere della rete è esponenziale se si parla di lavoro.
Se parliamo infatti di coworking o di reti d’impresa è facile immaginare tutti i benefici che possono derivare dalla condivisione di idee e competenze, o dalla coordinazione congiunta di progetti.
La rete inoltre può essere il propulsore di meccanismi virtuosi. Due o più aziende che si uniscono possono contaminarsi in termini di business, ma anche di responsabilità sociale. Condividendo best practice, o unendo le forze per dare stabilità ai propri collaboratori
Perché se i lavoratori devono essere pronti al cambiamento e sempre occupabili, le aziende non possono dimenticare il valore delle Persone con le quali lavorano.