Quando si parla di inclusione pensiamo subito alla tutela delle diversità, almeno le più note, ma ci sono alcune forme, come l’inclusione finanziaria, di cui non si sente spesso discutere. Eppure si tratta di un tema fondamentale per la prevenzione di molte forme di esclusione sociale.
Inclusione finanziaria, di cosa si tratta? Questo termine indica la possibilità di vari soggetti – privati e non – di accedere a prodotti finanziari. Ovvero avere accesso a conti bancari, carte di credito o forme di investimento.
Sebbene possa sembrare un passaggio scontato, i dati dimostrano invece che ben 2,5 miliardi di persone e circa 450 milioni di piccole imprese sono interessate da questo fenomeno. Le aree del mondo più attenzionate sono sicuramente quelle in fase di sviluppo, ma anche l’Europa non è estranea a questi processi. Inoltre l’Italia ha un livello di esclusione finanziaria superiore a molti dei paesi UE.
Cosa genera l'esclusione?
Le cause di questo fenomeno sono molteplici. Da un lato giocano un ruolo importante la mancanza di competenze di base in ambito finanziario e al contempo l’assenza di infrastrutture che possano formare e sostenere il cittadino.
Ma d’altra parte ci sono anche cause “invisibili” e non per questo meno insidiose. Si tratta infatti di fattori psicologici legati al senso di inadeguatezza che portano le persone a non (in)formarsi in ambito finanziario.
È questo lo scenario di molti nuclei familiari (in Italia l’11% della popolazione dichiara di non avere un conto bancario) nei quali è un solo membro ad avere consapevolezza e gestione del patrimonio economico.
Spesso inoltre questo fenomeno è legato anche ad un tema di genere.
Accade infatti che molte donne, anche a parità di impegno lavorativo, si facciano da parte nella gestione economica, fino ad arrivare – in casi estremi – in situazioni nelle quali la privazione dalle risorse economiche personali diventa un precursore di scenari di violenza.
Lavorare per l’inclusione finanziaria è fondamentale per garantire ad ogni individuo autonomia e libertà.
Infatti il mancato accesso ai prodotti finanziari comporta una maggiore difficoltà nel trovare lavoro, riposizionarsi nel mercato, salvaguardare i diritti dei lavoratori, lanciare idee imprenditoriali.
Questi sono solo alcuni dei molteplici scenari che possono essere danneggiati dall’esclusione finanziaria, del resto l’indipendenza economica è parte integrante dell’indipendenza a 360 grandi. In quanto tale, non può che essere tutelata.
Come? Anche in questo caso l’informazione, la sensibilizzazione e progetti di formazione ad hoc sono le armi più potenti.