Risorse Umane

Antonio Iannopollo: Camozzi Group vs Berkeley University

Anna Caccia

E’ possibile lavorare come Research Scientist per un’azienda italiana e allo stesso tempo essere Visiting Industrial Fellow a Berkeley? Certo che sì!

Questa è la storia di Antonio Iannopollo: lavora dal febbraio del 2018 alla Camozzi Automation di Brescia, leader nell’automazione industriale, e svolge attività di ricerca per l’iCyPhy Center (Industrial Cyber-Physical Systems Center) di Berkeley.

La sua formazione parte dall’Università di Studi di Roma Tor Vergata dove si laurea in ingegneria informatica nel 2008.

Le sue aree di interesse sono da subito l’hardware, i sistemi operativi, sistemi embedded, software che funzionano in un contesto limitato e la sua attenzione si sposta in seguito sulle reti di sensori, Internet of Things (IoT). Ambiti approfonditi per la laurea magistrale in Scienze informatiche conseguita nel 2011.

L’intento non era quello di continuare la carriera accademica (si era detto che non avrebbe mai fatto un dottorato di ricerca…), al contrario voleva conquistare da subito la realtà aziendale.

Ma si sa che la vita poi presenta altri scenari. Il rifiuto di un 25 all’esame di Sistemi operativi diventa l’opportunità per rivedere la sua strategia. Il suo professore – colpito – lo invita ad un colloquio e gli propone un progetto di lavoro, grazie al quale viene in contatto con Marcus Groi, ex studente di Alberto Sangiovanni-Vincentelli, che lo introduce al mondo della ricerca all’Università di Berkeley.

Da qui, parte tutto…

Nell’ultimo anno della laurea magistrale, lavora in simultanea per la start-up di Marcus, So.Tel srl, e per una grande azienda romana, Intecs, specializzata in sistemi elettronici.

Questa duplice e diversa esperienza si dimostra molto formativa.

L’aspetto positivo di iniziare a lavorare per una big company strutturata era quello di continuare la propria formazione. Oltre all’opportunità di vedere non solo prototipi, ma anche la realizzazione pratica di un progetto in un ambiente organizzato, con sistemi definiti.

La creatività e l’entusiasmo per soluzioni alternative erano – invece – le caratteristiche dell’azienda piccola: ogni proposta ‘diversa’ veniva ben accolta in una realtà più dinamica, ‘liquida’, sicuramente meno stabile ma più interessante.

The University of California was founded in 1868, born out of a vision in the State Constitution of a university that would “contribute even more than California’s gold to the glory and happiness of advancing generations.

Da qui matura il desiderio di continuare gli studi sulle reti di sensori e IoT.

Antonio intuisce che in America l’approccio alla ricerca industriale è diverso rispetto all’Italia.

Così, a luglio 2012 parte per gli Stati Uniti per unirsi al gruppo di ricerca del professor Vincentelli, guru della microelettronica. Questi lo spinge verso un progetto di ricerca di software synthesis, branca dell’informatica che applica strutture formali matematiche per risolvere tutta una serie di problemi ingegneristici.

La domanda a cui rispondere è: riusciamo ad automatizzare la scrittura del codice attraverso l’analisi formale di un insieme di requisiti fino alla loro composizione automatica?

Parole grosse, ma su questo si fonda il futuro dell’impresa e dei suoi processi, sempre più sofisticati e complessi come il sistema di frenaggio di una macchina autonoma o le self driving cars.

L’esperienza del dottorato diventa sempre più interessante: Antonio si accorge che ci sono delle sostanziali differenze con l’Italia.

In primis la durata: in Italia di soli tre anni durante i quali lo studente deve raggiungere un traguardo fino al suo conseguimento. In USA può protrarsi 4, 5 anche 6 anni e lo si ottiene quando si riesce a dare un contributo di valore alla ricerca, che spesso ha anche un grande impatto sulla realtà. La mole di lavoro è tanta, i corsi da seguire altrettanto e si passa per fasi alterne. Lui stesso si catapulta nella ricerca lavorando senza sosta, frequentando solo i colleghi stretti ma ha anche bisogno di distrazione.

L’opportunità sono le internship nel periodo estivo: la sua esperienza lo porta nei sistemi ingegneristici generali della United Technologies a San Francisco, città ricca di stimoli sotto il profilo tecnologico. Un overload di input, come lui stesso dice: start-up, gruppi di robotica, persone di livello che hanno voglia di condividere e che ti aiutano a formare la tua personalità professionale. La contaminazione di idee è ben accetta, ciò che conta è raggiungere l’eccellenza e i risultati.

Una serie di punti di forza difficilmente riscontrabili in altre parti del mondo.

We have positioned ourselves as an innovation and engineering-driven company that provides high-value solutions using high-quality components. We aim to attract and retain qualified people by offering to continuously develop their capabilities and knowledge. We aim to optimize all internal processes by eliminating all waste and inefficiency.

L’incontro con Camozzi Group è quasi fortuito.

Il mentor è sempre il Professor Vincentelli, che gli parla di un progetto interessante di ricerca per un’azienda italiana, sponsor già del loro gruppo di ricerca. Il campo di azione è il suo preferito: IoT, reti di sensori time synchronize. Nel frattempo sostiene altri colloqui, riceve una proposta da Google ma rifiuta, perché vede in questo gruppo i valori che ha sempre abbracciato: contaminazione ed innovazione. Inoltre l’idea di lavorare sull’organizzazione delle metodologie di sistemi con lo scopo di portare a termine progetti con una struttura e un set di regole ben precise lo entusiasma.

Sembra una cosa non così sexy’, dice Antonio, ma la possibilità di introdurre l’automazione nel design, garantendo sicurezza nella metodologia di programmazione e riduzione dei costi sarà cruciale per il nostro futuro.

Le sue ultime parole sono tutte rivolte al suo mentor, il professor Vincentelli, un visionario, ponte tra l’azienda e l’Università, figura chiave per il suo enorme contributo nel campo della microelettronica e fondatore di due aziende (ancora oggi esistenti) la Synopsis e la Cadence, un incontro cruciale per la sua formazione e crescita professionale.

L’iter di Antonio Iannopollo ci svela quanto sia fondamentale l’essere pronti a cogliere le giuste opportunità e a scegliere con lungimiranza ambiti che potranno avere un impatto di valore sulla realtà. La passione, lo studio e la dedizione sono aspetti in più,  imprescindibili, per raggiungere un metodo e l’eccellenza.

Anna Caccia

Content Creator

Multimedia Manager, Podcaster, Storyteller Specialist, diffondo contenuti audiovisivi come strumento di ricerca per una community universitaria di studiosi e come trasmissione di conoscenze per un pubblico giovane. Appassionata di culture straniere, sempre pronta per nuove avventure, con una visione sul futuro da comunicare a più persone, per coinvolgerle e interagire.

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