Il quartier generale di Funambol rimane in Silicon Valley (sales, legal, capital e finance) e la ricerca e lo sviluppo si sposta a Pavia. Questo modello diventa vincente e viene denominato ‘Capobianco model’ o ‘Funambol model’; quello che noi oggi conosciamo come azienda liquida, che – secondo il suo fondatore – ha aspetti molto positivi di gestione e di produzione. Indubbiamente la Silicon Valley è il luogo migliore per fondare una tech company e per trovare venture capital: qui ci sono soldi, partner e possibilità di exit per una start-up. Chi investe non ha un gran interesse nella società in sé ma vuole solo centuplicare le revenue negli anni.
Fabrizio Capobianco usa la metafora del pomodoro, se lo pianti nel posto giusto cresce più in fretta e meglio. In America non si perde molto tempo, se una cosa funziona bene altrimenti la si abbandona. Allo stesso tempo le aziende di software hanno bisogno di talenti su cui appoggiarsi, che rappresentano un vantaggio competitivo e in Italia gli ingegneri sono forti sia nel software che nel design e spesso sono felici di vivere dove sono. Questa expertise non è molto considerata nel nostro paese come lo può essere in Silicon Valley, in India o in Israele ma il futuro risiede senza alcun dubbio per Capobianco nella programmazione e nell’hi-tech.
Ed è per questo che dopo aver assoldato alla fine del 2010 un amministratore delegato per Funambol ed esserci oggi rimasto come Presidente, si butta a capofitto in una nuova avventura, che si chiama TOK.tv.
Fondata nel 2012 sempre con la stessa logica liquida, TOK.tv diventa il più grande social network sportivo con oltre 40 milioni di utenti attivi nel mondo, che parlano con gli amici mentre guardano le partite di calcio. La sua passione per la Juventus lo spinge a creare un prodotto e a venderlo a più squadre. Nessun ufficio, tutti da remoto, l’headquarter in Silicon Valley e novità delle novità… la ricerca e lo sviluppo non in un’unica città come per Funambol ma cervelli sparsi in tutto il territorio italiano.
Solo dieci mesi fa Capobianco vende TOK.tv a Minerva Networks e diventa Chief Innovation Officer.
Sappiamo che non si fermerà, lui dice di essere un po’ ‘pazzo’ ma in realtà è visionario e il suo prossimo desiderio è quello di creare un’Università liquida italiana capace di formare giovani imprenditori con skill pratiche le cui idee possono essere realizzate grazie ad un fondo di investimento elargito dalle aziende. Una bella idea, che ci auguriamo realizzerà.