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MITcast2030: un’idea nata davanti ad un caffè che diventa un incubatore di innovazione

Giulia D'Innocenti

Conosci il termine VUCA? È un acronimo che descrive uno scenario influenzato in modo importante da volatilità, incertezza, complessità ed ambiguità. È stato coniato per descrivere il clima al termine della Guerra Fredda, ma sembra ben ricalcare le caratteristiche della contemporaneità, soprattutto per chi comincia proprio adesso ad affacciarsi nel mercato del lavoro.

Quale miglior modo per rispondere ad un contesto simile se non reagendo?

Un forte esempio di reazione e proattività lo abbiamo trovato nel progetto MITcast2030, nato dalla collaborazione tra Manageritalia Lombardia e ZGens Human Factory. Una call to action rivolta ad aziende, imprenditori e professionisti per diventare parte attiva nel debutto efficace dei giovani nel mondo del lavoro.

I ragazzi chiamati a partecipare a questa iniziativa verranno selezionati sulla base di un podcast creativo che racconti la propria idea di futuro ed i vincitori potranno accedere ad un ventaglio di esperienze formative e professionali.

Abbiamo avuto il piacere di scoprire meglio i valori fondanti di questo progetto insieme ai protagonisti coinvolti, in primis Claudia Lucarelli, manager di azienda e rappresentante di Manageritalia Lombardia.

A Claudia abbiamo chiesto l’obiettivo principale di MITcast2030 e il motivo della sua realizzazione

Ci ha spiegato che il progetto nasce da un gruppo di lavoro eterogeneo per creare un legame tra giovani ed aziende. Spesso, in Manageritalia, si organizzano eventi in cui i manager del gruppo, appartenenti al settore terziario avanzato, introducono ai giovani il proprio lavoro. 

Quest'iniziativa, invece, parte da un presupposto totalmente opposto, ovvero dall’idea di mettersi in ascolto dei giovani, per capire come vedono il mondo del lavoro oggi e che ruolo pensano di ricoprire nel 2030. 

Il tutto prenderà vita tramite un podcast, selezionato con un casting, per ascoltare la visione e le voci dei diretti interessati. Lo scopo quindi è creare una connessione tra presente e futuro, per far sì che ragazzi e ragazze si sentano attesi nel mondo del lavoro.

Insomma una contaminazione tra giovani e aziende, necessaria affinché le organizzazioni possano predisporre delle esperienze coerenti con i loro bisogni. Ecco perché MITcast2030 è stato pensato come un processo di ascolto dal carattere peer to peer che dia vita ad una forte circolarità. 

Il secondo asset del progetto è ZGens, abbiamo chiesto a Samanta Rizzato, CEO & Account Manager, di raccontarci le peculiarità di questa Factory ed il suo ruolo nell’iniziativa

Samanta ha un’esperienza pluridecennale nel campo della comunicazione in tutte le sue forme e, con l’idea di mettere in campo un processo di restituzione delle competenze, ha dato vita al movimento ZGens.

L’idea di ZGens è sempre stata quella di fornire ai giovani gli strumenti giusti per diventare professionisti consapevoli, con un occhio attento sulla propria persona ed il mondo circostante. Il tutto attraverso un percorso di trasformazione, supportato da partners del settore, volto allo sviluppo di soft, hard e life skills afferenti all’universo della comunicazione. D’altra parte cosa è più importante di una comunicazione ben orchestrata?

ZGens, per chi ne prende parte, si articola in tre fasi chiave: una formazione all’interno di laboratori esperienziali con mentor e coach; la partecipazione attiva in stage ed eventualmente l’ingresso nella ZGens Young Media Production per dimostrare il proprio talento.

All’interno di MITcast2030 ZGens gioca un ruolo fondamentale: si pone come garante della concretezza del percorso, così che sia effettivamente calato nella realtà giovanile ed approdi verso esperienze concrete come opportunità professionali, corsi e master.

Insieme a Samanta abbiamo ascoltato anche il punto di vista di Manuele Consalvi, giovane copywriter in ZGens e parte attiva nella creazione dei materiali per la promozione di MITcast2030.

Manuele ci ha spiegato quanto avverta in modo preponderante il carattere di reciprocità di questo progetto. Insieme alla forte spinta nel collaborare, generata dalla sensazione di portare avanti un’idea che aiuti concretamente i giovani e scardini taboo e luoghi comuni sul loro ingresso nel mondo del lavoro.

MITCAST2030_img

Manca ancora un anello nella catena di MITcast2030… le aziende! Abbiamo parlato di questo ruolo fondamentale insieme a Stefania Capelli, HR Business Partner in Cisco

Stefania lavora nell’ambito delle risorse umane o meglio opera nell’area che Cisco ha deciso di chiamare People and Communities, per abbracciare un registro più moderno ed una definizione di settore più ampia.

Nel suo intervento ci ha spiegato che per Cisco, così come per tutte le aziende impegnate nel progetto MITcast2030, l’obiettivo non è solamente accompagnare i giovani nei sistemi organizzativi, ma il grande vantaggio è apprendere dai giovani le migliori strategie per costruire il futuro agendo sul presente.

Perché si tratta di un’esigenza saliente? In questo momento i Millennials professionalmente attivi sono circa il 35% dei lavoratori mondiali, ma arriveranno a coprire una percentuale doppia nei prossimi 5 anni. Contemporaneamente anche la Generazione Z comincia ad avvicinarsi al mondo del lavoro, ma finirà per essere la categoria predominante. 

Proprio per questo un’azienda che non guarda a queste generazioni, non ne legga i bisogni e ne capisca il linguaggio, fa un grave errore in termini di programmazione del proprio futuro. Bisogna saper attrarre e trattenere i talenti costruendo esperienze in linea. Le stesse idee che queste generazioni hanno da offrire e possono mettere in campo dipendono dalla capacità delle organizzazioni di rinnovarsi ed innovare. Per tutte queste motivazioni le aziende dovrebbero vedere del valore in iniziative come MITcast2030. 

Per quanto riguarda Cisco i temi di inclusione e scambio reciproco sono del tutto integrati con la strategia. Ne sono un esempio i progetti interni come la Cisco Networking Academy, attiva già da 20 anni, nata per favorire l’employability dei giovani attraverso 340 corsi online ed in presenza sulle competenze digitali. Così come la Community interna dedicata ai giovani per imparare a parlare lo stesso linguaggio, mettendosi in ascolto per dare risposte ed intercettare domande nuove. Perché bisogna sapersi fare le domande giuste per rispondere ai bisogni di una popolazione giovane. 

MITcast2030 quindi è un amplificatore di innovazione giovanile per dare vita ad un cambiamento concreto, ma si tratta di un modello che potrà essere replicato anche in futuro?

Per Claudia Lucarelli, anche se questo progetto rappresenta un totale capovolgimento di paradigma per Manageritalia Lombardia, è un grande valore aggiunto di questa esperienza sarà l’affiancamento ad ogni fase di un tuning puntuale, che possa generare consapevolezza su quanto progressivamente realizzato.
Questo permetterà di consolidare l’infrastruttura del progetto per poi replicarla innumerevoli volte, anche con partners differenti.

Manuele Consalvi sottolinea che, oltre alla replicabilità, questa iniziativa ha notevoli potenzialità di espansione e di contaminazione con ulteriori progetti. Un risultato che potrebbe garantire il consolidamento di palestre di crescita e sviluppo del talento, ma non solo! Infatti MITcast2030 potrebbe essere il blocco di partenza per diffondere, nel tessuto imprenditoriale, la consapevolezza che investire sui giovani vuol dire ottenere, nel lungo periodo, un notevole vantaggio competitivo per le aziende. 

Si tratta quindi di un’iniziativa importante, un’occasione per scommettere sul proprio talento per i giovani professionisti ed un modo per le aziende di abbracciare il futuro.
Già molte aziende, così come anche Rinascita Digitale, Mashub e SkillDoers, stanno sostenendo il progetto con modalità differenti, mettendo in palio per i vincitori occasioni di crescita professionale.

Ma chiunque può farlo! Anche le piccole realtà possono aggregarsi a questa iniziativa che fa dell’inclusione il suo baluardo e abbracciare questo movimento offrendo delle esperienze arricchenti per i partecipanti.

Tanti piccoli sforzi possono generare un vero e proprio slancio di innovazione!

Giulia D'Innocenti

Content Creator

Il mio percorso professionale mi ha portato a spaziare dalla psicologia all’ambito della comunicazione e del marketing, passando per il mondo delle risorse umane, specialmente nei settori del recruiting e dell’employer branding. Sono appassionata del mondo digitale e di tutte le sue applicazioni, soprattutto le più innovative. Mi occupo della creazione di contenuti per la comunicazione social e di copywriting per contenuti di blog.

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