Quanto accaduto nell’ultimo anno, ha sicuramente spinto molte aziende a rivedere il ruolo dei loro leader.
Sappiamo bene che il leader è una guida. Una persona che ha il coraggio di fare il primo passo, di prendere delle scelte che possono influenzare positivamente i membri del suo team.
Ma per guidare gli altri, un capo deve prima essere leader di sé stesso. Deve imparare a conoscersi molto bene, con tutto quello che il lato human comporta.
Nancy Cooklin, coach e counselor, nel suo ultimo libro “Human Leadership delinea un nuovo modello di leader dominato dal fattore human. Le sue caratteristiche principali sono: consapevolezza, creatività, coraggio e pensiero sistemico.
Perchè un nuovo leader per il futuro delle aziende?
Perché non è più possibile continuare a fare business come ieri. Non è più possibile comunicare e motivare le persone con gli strumenti del passato. Negli anni Ottanta e Novanta il vero leader era quello leader carismatico, l’esperto tecnico, il cui lato umano non era necessariamente contemplato. Nelle grandi aziende, l’obiettivo era salire nel corporate ladder, gli altri erano solo un contorno.
“Conosci te stesso” è il mantra del nuovo leader. Egli deve sapere chi è, quali sono i suoi punti di forza e di debolezza. Questo alimenta il fattore e valore dell’unicità, tipica di ognuno di noi.
Un leader consapevole è pronto a rivisitare la sua storia personale e professionale. Ad avere uno sguardo obiettivo per ottenere informazioni dal proprio passato e utilizzarle nel presente nel miglior modo possibile.
Per creatività, significa creare attivamente. È pensare al famoso “purpose”, lo scopo. Conoscere il motivo per cui si fa quello che si fa, e scegliere di conseguenza. Bisogna seguire i propri talenti, divertendosi, senza dimenticare di vista gli obiettivi.
Un leader deve avere coraggio, deve cioè “agire con il cuore”. Un leader è coraggioso ogni volta che chiude un nuovo affare e trova soluzioni migliori per gestire il proprio team. Il coraggio ha quindi a che fare la responsabilità, cioè la capacità di rispondere a ciò che sta accadendo. Le sue azioni devono essere accompagnate da una buona comunicazione. Comunicare al meglio lo scopo e gli obiettivi, cercando di coinvolgere tutto il team.
Infine, il Pensiero Sistemico, che è semplicemente la comprensione di far parte di qualcosa di più grande, di un sistema in cui agisce e dove ogni azione influisce su quel sistema.
La crisi sanitaria ed economica che stiamo vivendo, ci ha messo tutti su un piano human. Siamo tutti entrati, attraverso uno schermo, nelle case dei nostri collaboratori, amici e parenti. Questa straordinaria situazione ha fatto sì che il cambiamento di mindset diventasse un bisogno primario per la sopravvivenza delle aziende.
Il modo in cui ci relazioniamo con gli altri, l’incertezza di come sarà il futuro, la velocità, la digitalizzazione e la globalizzazione ci confondono e ci costringono a porci domande diverse sulle persone e sulla leadership. viviamo la vita secondo gli standard che vogliamo? Ci rispettiamo? Lavoriamo in un contesto che apprezziamo? Siamo soddisfatti di ciò che abbiamo realizzato personalmente e professionalmente? A voi l’ardua sentenza.