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Freelance community: lavorare in libertà nel 2021

Martina Cogliati

Le nuove tecnologie digitali stanno rivoluzionando il mondo del lavoro, permettendo a sempre più persone di svolgere la loro professione in maniera autonoma. Parliamo del cosiddetto lavoro freelance che ha visto un’accelerata con la pandemia. Ma chi sono i freelance? Esistono delle freelance community? Lo abbiamo chiesto a Barbara Reverberi, Founder di Freelance Network IT.

I freelance non sono mercenari professionisti

La traduzione letterale del termine inglese freelance worker non rende giustizia ai professionisti che decidono di svolgere il proprio lavoro in maniera autonoma e flessibile. Barbara Reverberi ci restituisce una definizione più profonda e umana del termine. Il freelance è il lavoratore che considera la libertà uno dei suoi valori fondanti.  Egli è mosso da un forte spirito d’ indipendenza e da una grande capacità di fendere, di andare a segno con la sua preparazione professionale.

Una forma mentis rivoluzionaria

Lavorare in maniera autonoma, senza i “comfort” propri del dipendente di un’azienda, non è facile e non è per tutti. Essere freelance è uno stile di vita e innanzitutto una forma mentis diversa. Chi vuole lavorare in libertà significa che è pronto a liberarsi da preconcetti legati al mondo del lavoro. Via la concezione che il posto fisso sia un diritto duraturo nel tempo. Basta, sedersi su quello che si ha e che per ora funziona, ma che a breve potrebbe non funzionare più. I freelance sono liberi dalla credenza che qualcuno debba loro qualcosa. Per il freelance ogni sfida è una nuova opportunità.

Per avere una mentalità più performante, leggi qui

Lupi solitari vs networking

Essere freelance significa anche avere la possibilità di lavorare da casa seduto sul divano, oppure in un coworking di Bali di fronte al mare. In entrambi i casi il freelance lavora da solo, è motore e promotore del suo personal branding. A volte però questa solitudine si fa sentire, come ci dice Barbara Reverberi che ha fondato un network proprio con l’obiettivo di un sostegno personale e professionale reciproco, in cui sono esclusi la competizione e l’egoismo.

Appartenenza e relazioni autentiche

Le comunità di freelance si sono dovute adattare ai cambiamenti e alle restrizioni imposte dalla pandemia. Le comunità si sono così trasformate in community che per restare unite hanno sfruttato le potenzialità del digitale. Le riunioni di persona davanti a una tazza di tè e una fetta di torta sono diventate delle call su Zoom, mantenendo però tutti gli aspetti della convivialità e della vicinanza. In presenza o sul web, per i freelance è fondamentale far parte di qualcosa di più grande per massimizzare il risultato del lavoro e per avere un appoggio umano e professionale che altrimenti non sarebbe possibile.

” Se tu fai bene alla rete, la rete ti restituisce quel bene”

Essere freelance e far parte di una community significa condividere i valori forti alla base di questa scelta professionale, avere degli obiettivi comuni e concepire la crescita come scopo costante. Tutto ciò non si ferma con le barriere geografiche, ma anzi utilizzare le tecnologie per alimentarsi e sostenersi a vicenda è un plus che fa la differenza

Martina Cogliati

Content Creator

Content creator, appassionata di libri di crescita personale, scrittura creativa e yoga. Il digitale è la mia nuova sfida. Amo filosofare di tutto ciò che mi circonda, possibilmente davanti al mare.

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