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L’editoriale di Stefano Saladino: In origine era il caos

Stefano Saladino

Questo è l’editoriale di Stefano Saladino. Un tema diverso ogni settimana per fermarsi a riflettere su cose, parole e immagini che nella frenesia del quotidiano passano inosservate…

Per fare ordine, bisogna prima fare disordine

Se penso al caos, penso ai miei capelli. Un ammasso disordinato di fili argentati che si diramano verso l’esterno. Il punto di contatto mattutino con la realtà, quando ancora hanno la forma del cuscino e non so se voglio davvero bere quel caffè per svegliarmi e vestirmi di tutto punto.

Al di là delle lamentele, questa criniera sale e pepe è parte della mia identità, anch’essa un po’ caotica, ma pur sempre mia e ben riconoscibile.

Già… perché il caos lo riconosco ed è necessario, soprattutto per una persona creativa come me.

Come si dice? “Per fare ordine, bisogna prima fare disordine”. E io lo faccio volentieri.

Lo sguardo strabico dell'imprenditore

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Il caos per me è un moto generativo, un vortice di stimoli che a volte partono da dentro, altre invece da fuori. Sono idee, parole, immagini che mi colpiscono e che solo inconsciamente so avere una connessione forte tra di loro: è caos, non caso.

Non è facile spiegare cosa sia, forse per natura stessa del concetto, ma è una parte fondamentale del mio processo creativo, è il preambolo necessario per prendere scelte di senso. Il caos ha a che fare con l’intuizione, con le suggestioni, con le relazioni…

Anche adesso che scrivo parto dal caos.

Hai mai sentito parlare dello strabismo dell’imprenditore? Fa un po’ ridere come immagine, ma forse mi aiuta a renderti bene l’idea. Un imprenditore ha necessità di guardare contemporaneamente il quotidiano e l’orizzonte. Questo strabismo è fatto a strati: è pragmatico, finanziario e anche creativo. Ecco, nello strabismo creativo, si inserisce il caos. Nel quotidiano mi predispongo al caos e gli do forma, ordine, stabilità strategica, guardando al futuro, fatto di giorni, mesi e anni.

Contaminazione, accoglienza, creazione

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Parola d’ordine per lasciare spazio al caos è accoglienza. Raccolgo stimoli ascoltando un ospite in live, le persone del mio team durante i brainstorming; capto cosa dice la tv, ciò che mi suggerisce un libro. Genero caos anche quando osservo i colori e cosa accade attorno a me.

In sostanza mi predispongo alla libera contaminazione che genera, una volta ordinata e messa a terra, dei cambiamenti strategici.

Altra immagine che ti restituisco è quella dell’immergersi, senza filtri, senza difese, nel liquido del reale che porta con sé ciò di cui ho davvero bisogno per me come persona e per la mia attività come imprenditore.

Innegabile che il caos più generativo arriva dalle persone, dal loro sapere, dalla loro storia. Le persone, insieme a me, sono le protagoniste del mio caos.

Vivere in un caos ordinato

Non ho paura del caos, ma so che a un certo punto deve essere ordinato, messo a terra, concretizzato in qualcosa di utile e questo processo non posso farlo da solo. Ho bisogno di un team. Di persone che mi stanno vicino e che mi aiutano a ritrovare il bandolo della matassa, quella appunto dei miei capelli.

Le suggestioni vengono vagliate, sottoposte a un processo rigoroso di selezione. L’ordine implica una scelta. Devo inevitabilmente scegliere quelle che si possono realizzare nell’immediato e quali no. In generale ho notato che per la fretta, per la troppa pragmaticità, quando una cosa non è fattibile nell’ adesso viene fatta morire. Per quanto mi riguarda invece tendo sempre a farla finire di nuovo nel grande contenitore del caos, mettendola  in standby. Perché il caos è sempre generativo, anzi, oserei dire che Il caos è come il maiale, non si butta via niente.

Stefano Saladino

CEO - Founder & Project Leader

Imprenditore, formatore, consulente: Stefano Saladino da oltre vent’anni si occupa di cambiamento e di trasformazione digitale, con un focus su progetti innovativi di marketing e comunicazione. CEO di Mashub srl, è protagonista nella diffusione della cultura digitale in Italia, a partire dall' ideazione e organizzazione di eventi pionieristici in Italia come il Digital Festival, Rinascita Digitale progetto partecipativo attivo nella condivisione di competenze di business, marketing, trasformazione digitale e comunicazione. Speaker, moderatore e curatore scientifico di molteplici iniziative tra cui i Digital Innovation Day, negli ultimi anni, ha esteso la sua ricerca anche sui temi dello sviluppo personale, professionale e della formazione permanente, fondando SkillDoers piattaforma di corsi e percorsi trasformativi di mindset, softskill e powerskill.

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