Alice Marmorini
Fin da piccola ho sempre avuto le idee chiare. All’età di 3 anni, quando tutti sognavano di diventare degli astronauti o degli scienziati, il mio sogno era di diventare come uno di quei tanti ciclisti che vedevo in tv durante il Giro d’Italia. Nel cassetto c’era il Tour de France (sarà perchè il rosa non è mai entrato in simpatia). O sarà per quell’immagine dei Campi Elisi, da sempre tappa conclusiva della manifestazione francese, impressa nella mia mente. Così ho trascorso la mia adolescenza dividendomi tra ciclismo agonistico e gli studi per 17 lunghi anni: ho militato nella Nazionale Italiana, ho vinto un titolo Tricolore su strada (che mi rende particolarmente orgogliosa), ho disputato le più importanti gare del panorama femminile (Giro d’Italia, Gare di Coppa del Mondo e Campionati Europei). Crescendo poi mi sono scontrata con la realtà e un colpo di fulmine. Realtà ma soprattutto delusione che il Tour de France femminile non ha nulla a che vedere con quello maschile; con gli stipendi risicati che attanagliano un po’ tutti gli sport rosa e le preoccupazione sul mio futuro che iniziavano ad insinuarsi tra i miei pensieri. Colpo di fulmine che mi ha colta totalmente impreparata mentre stavo cercando di metabolizzare i miei dispiaceri e riorganizzare le mie idee. Tra i banchi della Facoltà di Economia di Siena ho conosciuto il Marketing. È stato veramente amore a prima vista. Così ho conseguito una prima laurea in Economia, una seconda con lode in Marketing, ed infine un Master di primo livello.
