Anna Maria Bagnasco
Agente di viaggio e content creator
Anna Maria Bagnasco
Il relationship marketing è una disciplina trasversale che va oltre i risultatici numerici ottenuti dal puro e semplice marketing, perché considera l’ascolto del consumatore (metti link articolo consumatore aumentato) come obiettivo primario.
Valentina Vellucci con il suo libro, Fare marketing strategico usando il relationship marketing, ha voluto trasmettere suggestioni e ispirazioni su questa tematica, aiutando chi è già un addetto ai lavori e vuole migliorare la propria capacità di costruire relazioni nel mondo del marketing.
Il relationship marketing non tiene conto solo del rapporto brand-cliente, ma anche e soprattutto delle dinamiche comunicative e relazionali interne all’azienda.
Molto spesso la figura del dirigente e del leader viene avvertita come la più importante a livello di conoscenza e preparazione, ma anche come la più fallimentare a livello relazionale.
Questo dissidio può essere superato coltivando la capacità di ascoltare gli altri e prendendosi il giusto tempo per instaurare un rapporto genuino con i propri colleghi.
È interessante vedere, ad esempio, come nella cultura aziendale giapponese sia affidato un grande valore al momento del karaoke. Un rito con cui si annullano tutte le gerarchie e i problemi relazionali: non ci sono né capi né subordinati. I conflitti vengono allontanati con il canto che azzera tutto per ripartire più forti di prima.
Tornando all’esterno, il relationship marketing prevede la costruzione di un rapporto diretto con il cliente. Su questo terreno, diventa necessario conquistare la sua fiducia, mediante messaggi personalizzati e strategie che alimentano una connessione a lungo termine. Soltanto dopo, come conseguenza spontanea, arriva la vendita del prodotto.
Ascoltare diventa quindi un’azione importante che va dai feedback che arrivano dalla rete, all’analisi rigorosa dei dati.
Le nuove tecnologie permettono ai brand di sviluppare relazioni di qualità, ma il digitale deve essere inserito in un contesto chiaro, ben organizzato e deve accogliere sempre il presupposto dell’ascolto.
Ascoltare rende consapevoli di trovarsi di fronte solo a una porzione di mondo e non a tutto il mondo. Ascoltare infonde un senso di protezione verso la propria community che va custodita, allevata, educata.
Il relationship marketing va, infine, inteso come segmento trasversale volto a orientare non solo i marketers ma anche chi si occupa delle vendite, della formazione e delle risorse umane. Tutti i settori sono toccati quando si intende dare un progetto a lungo termine ai contenuti, prendendo le distanze dal contenuto in sé e immaginando con anticipo quali reazioni possa stimolare.
Da tutte queste riflessioni si deduce che per uno sviluppo sostenibile di lungo periodo, il relationship marketing può essere un grande investimento, indipendentemente dalla tipologia di attività o dalla categoria in cui si inserisce il brand.
L’attenzione è tutta rivolta alla costruzione di una relazione solida e continuativa, che sia interna all’impresa o con il pubblico, basata sull’ascolto e sulla consapevolezza degli strumenti utilizzati.