Risorse Umane

Anche le soft skills si studiano! Viaggio nella formazione delle competenze trasversali

Giulia D'Innocenti

Quello delle soft skills è un tema che si incontra spesso, soprattutto nel contesto lavorativo. Il motivo è da ritrovare nella sempre maggiore consapevolezza che il fattore umano è determinante per qualsiasi professione. Non si parla più solo di lavoratori, ma di persone che interagiscono e collaborano per raggiungere obiettivi condivisi.

Per esplorare il mondo delle soft skills abbiamo chiesto il supporto di Luigi Maselli, District Manager di Formamentis e Direttore di A me è successo, progetto formativo nell’ambito delle competenze trasversali.

Per centrare subito l’argomento, come potremmo definire le soft skills?

Utilizzando una metafora potremmo paragonarle ad un condimento perché, proprio come le spezie mettono in risalto i sapori di un buon piatto, le soft skills ci completano e arricchiscono le nostre competenze tecniche.

Non sarebbe completa né una persona che possedesse solamente competenze trasversali, nè tantomeno una che padroneggi solo la tecnica.

Quindi le soft skills sono un elemento centrale anche per un buon team?

Questo tipo di competenze rappresenta una vera e propria sfida in termini di ingaggio delle persone e sviluppo di carriera nelle organizzazioni.

Ma perché le soft skills diventino un trampolino di lancio è necessario costruire delle squadre efficaci, createsi su una base di fiducia e rispetto reciproco. Solamente nel momento in cui questa base è solida si può cominciare a pensare ad una divisione operativa dei task e delle competenze tecniche.

Se si utilizza questo modus operandi magari non si avranno alti livelli di performance già dalle prime fasi di sviluppo del team, ma la crescita delle persone sarà costante nel tempo, così come la motivazione e il clima positivo.

Ma non si starà abusando del concetto di soft skills ultimamente?

Studiare è fondamentale per ognuno di noi, ma ci troviamo in un mondo pigro che non sempre ha voglia di investire tempo e impegno nella formazione. Ecco perché vengono spesso esaltati i “bignami di vita” e le soluzioni pratiche e veloci.

Le soft skills, in parte, in questo momento stanno cavalcando una moda perché in qualche modo e in qualche contesto si legano ad un’idea di soluzione veloce.

Allora non basta comprendere l’importanza delle soft skills, ma bisogna accettare che anche in questo caso c’è bisogno di una formazione costante e a 360°. Come si può raggiungere questo obiettivo?

Partiamo da un esempio. Frequentando il liceo impariamo determinate nozioni e ne comprendiamo i meccanismi. Poi, una volta all’università, scegliamo il percorso più adatto a noi che ci permetterà di approfondire quella che pensiamo sarà la nostra strada.

In quest’ultima fase, ovviamente, se abbiamo già incontrato gli stessi temi in precedenza sarà più semplice approfondirli.

Per le soft skills il procedimento è lo stesso: cominciamo a “studiarle” fin da piccoli in famiglia, con gli amici, a scuola e così via. Anche se siamo cresciuti in un ambiente che ha favorito lo sviluppo di queste competenze, nel corso della vita continueremo necessariamente a formale, forse con più facilità.

Tutto questo processo ovviamente non può essere sostituito solamente da un corso.

Ognuno di noi è la somma di differenti soft skills sviluppate nel corso della vita in un percorso articolato che può essere portato avanti anche in un contesto aziendale, ma solamente se c’è un reale interesse nelle persone.

Se dovessimo identificare la soft skills più importante nel contesto attuale quale sarebbe?

Probabilmente la capacità di saper abbattere le resistenze al cambiamento. Perché non possiamo seguire il cambiamento se ne abbiamo paura. Questa, come ogni soft skill, è un traguardo complesso da raggiungere.

E i trend aziendali di questo ambito?

Sicuramente, al momento, è centrale la necessità di formalizzare le soft skills ed il loro allenamento continuo. Perché è ormai chiaro che queste competenze sono il mezzo con cui professionalità diverse entrano in contatto e creano nuovo valore contaminandosi.

Ma spesso ci si improvvisa “esperti” di soft skills ed ecco ancora che torna la necessità di formalizzare i corsi d’ambito ed in generale la formazione delle soft skills.

Inoltre il contesto assolutamente dinamico in cui ci troviamo non sempre favorisce lo scambio di idee tra le persone, visti i ritmi complessi da sostenere. Ma anche in questo caso ci vengono in soccorso le soft skills, tanto nell’ampliare le possibilità di contatto con gli altri, quanto nell’evitare il burnout.

Queste competenze equivalgono a ponti tra aree aziendali differenti, sono l’anello di congiunzione di ogni team interdisciplinare e motore di sviluppo professionale di ogni risorsa. Come già detto sono l’elemento che valorizza qualsiasi hard skill.

Quali sono delle soft skills poco conosciute, ma molto utili per le aziende?

Partiamo dal presupposto che le competenze trasversali sono sempre le stesse, dall’inizio della vita dell’uomo. Siamo noi, in seconda battuta, ad identificare nomi, sfaccettature ed etichette diverse.

Ma soprattutto sono proprio le imprese stesse a dover mettere a fuoco quale siano le soft skills fondamentali per il proprio contesto, perché coerenti con i valori, lo stile, l’identità e la mission aziendali.

Forse una soft skill che spesso viene dimenticata, ma che rimane fondamentale per ogni organizzazione, è proprio la fiducia. Perché genera un clima nel quale le risorse seguono la visione imprenditoriale, supportate da un contesto di confronto costante e reciproco.

Questa riflessione, infine, vale tanto per le aziende quanto per le singole persone. Infatti tutti noi dobbiamo trovare la nostra dimensione all’interno di queste aree di competenza soft multidimensionali.

Come se dovessimo scegliere un abito adatto a noi, dobbiamo identificare le competenze trasversali necessarie per la nostra persona, la nostra vita. Una volta identificate, perseguirle, coltivarle e approfondirle con costanza.

Giulia D'Innocenti

Content Creator

Il mio percorso professionale mi ha portato a spaziare dalla psicologia all’ambito della comunicazione e del marketing, passando per il mondo delle risorse umane, specialmente nei settori del recruiting e dell’employer branding. Sono appassionata del mondo digitale e di tutte le sue applicazioni, soprattutto le più innovative. Mi occupo della creazione di contenuti per la comunicazione social e di copywriting per contenuti di blog.

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