Era marzo, vivevo a San Francisco, città dal respiro internazionale e punto di riferimento per moltissimi in ambito innovativo ma, soprattutto, capitale indiscussa dell’information technology e culla di moltissime startup.
Il COVID-19 stava già imperversando in Asia e in mezza Europa e c’erano le prime avvisaglie anche negli Stati Uniti. Io stavo finendo un percorso di formazione iniziato ad agosto 2018 che mi aveva portato a vivere, prima, a Londra, Dubai e Shanghai per un Master in Business Administration presso HULT International Business School e, successivamente, da un soggiorno di sei mesi nella città californiana per un MSc in Disruptive Innovation, sempre presso HULT.
Con la chiusura dei voli e la fine imminente del mio visto studentesco ho dovuto prendere una drastica decisione e ripartire immediatamente per l’Italia, così da non rischiare di rimanere bloccato.
Il rientro è stato una vera e propria odissea per cui ho dovuto prendere 4 voli, 3 treni e rimanere in albergo 3 notti prima di essere a casa. Il tutto condito da esami eseguiti in remoto la notte in albergo o in aeroporto ma ottenendo, comunque, il massimo della GPA, 4/4, quella che è la valutazione statunitense relativa agli esami, per il trimestre e, in conclusione, laureandomi ad aprile con distinction, quindi tra i migliori della mia classe.
Terminato anche il percorso di certificazione in Design Thinking presso IDEO, nello stesso periodo, ho iniziato a guardarmi attorno. Sapendo che in questo periodo, in cui il distanziamento sociale volto alla riduzione del rischio dovuto alla diffusione del COVID-19, molti si sono nuovamente avvicinati alla formazione personale e avendo scoperto il progetto di Rinascita Digitale, realizzato da Stefano Saladino, un caro amico dai tempi del Digital Festival, mi sono interessato subito per capire come poter contribuire ad esso.
Ho, quindi, avuto l’opportunità di creare contenuti trattando argomenti che possono fare da stimolo allo sviluppo del business sia in termini di innovazione sia in termini strategici.