Martina Cogliati
Content Creator
Content creator, appassionata di libri di crescita personale, scrittura creativa e yoga. Il digitale è la mia nuova sfida. Amo filosofare di tutto ciò che mi circonda, possibilmente davanti al mare.
Martina Cogliati
Caro direttore, io voglio fare una scommessa sul futuro, le va di scommettere insieme?
Ecco, questo non è di certo l’approccio migliore di un’azienda per ottenere un credito dalla banca. Ogni giorno, quando un imprenditore apre le porte della sua attività, si assume un rischio, ma non può pensare di affrontarlo parlando di scommessa.
Per richiedere un credito serve che un’impresa possieda un Business Plan. Quanto il piano d’impresa è importante? Andiamo a scoprirlo insieme.
Giordano Guerrieri, CEO e Founder di Soluzione Founding srl e Gianluca Massini Rosati, Founder Soluzione Tasse spa, ci dicono che la PMI media non fa mai un business plan, anzi lo fa solo nel momento in cui deve presentarsi in banca per chiedere un finanziamento. Il business plan invece è sinonimo di una forma mentis ben precisa e strutturata, di una progettualità d’impresa, è la sua strategia di base. Esso deve essere redatto dall’imprenditore stesso, perché serve a lui, come una bussola, per guidare la sua attività.
“E’ importante capire cosa succede nel futuro, attraverso le scelte che si fanno nel presente”
Il business plan deve contenere le risposte ad alcune domande esistenziali che un’azienda deve porsi dai primi momenti di vita, anzi nel momento in cui è solo un’idea.
Poi ovviamente il piano va rivisto e aggiornato in corso d’opera, ma non averlo è come non avere un biglietto da visita e pensare che un altro professionista ti riconosca competente e affidabile.
Molti imprenditori credono che registrare la contabilità sia funzionale al pagamento delle tasse. Il dato contabile invece serve per studiare l’andamento dell’azienda.
A questo proposito, l’imprenditore deve sensibilizzare il proprio commercialista a chiudere in fretta il bilancio, perché la prima cosa che le banche gli chiederanno quando presenterà una domanda di credito sarà proprio il suo resoconto finanziario annuale.
Ancora meglio: è lo stesso imprenditore che con una bella nota integrativa chiude il bilancio e in maniera proattiva lo porta immediatamente all’istituto bancario, mostrando cos’ha dovuto affrontare in questo anno di attività, con quali misure e quali saranno le previsioni per il prossimo anno.
E qui torniamo alla questione di quanto sia importante che un imprenditore partecipi, anzi sia il protagonista della redazione di un business plan.
Lui è la colonna portante dell’azienda e deve conoscere tutte le sue dinamiche. Deve formarsi e avere un’infarinatura generale in materia fiscale, economica, per poter governare al meglio il proprio commercialista e propri consulenti. Non sempre può demandare e ignorare eventuali finanziamenti e supporti emanati dallo Stato.
C’è inoltre una regola fondamentale in materia di credito che l’imprenditore deve sempre tenere bene a mente: i sodi si chiedono quando non ce n’è bisogno. Ciò significa che i soldi si chiedono quando l’azienda è in condizioni prospere, per affrontare le situazioni critiche che potrebbero metterlo in condizioni di non ricevere con facilità aiuti dalle banche.
Possiamo concludere che è vero che da oltre un decennio l’accesso al credito si è trasformato in una specie di corsa a ostacoli. Ma è anche vero che gli imprenditori possono fare qualcosa per cambiare questa situazione e presentarsi al meglio agli istituti di credito per convincerli a finanziare la loro impresa. Esempio? Partendo da un buon business plan.
Content creator, appassionata di libri di crescita personale, scrittura creativa e yoga. Il digitale è la mia nuova sfida. Amo filosofare di tutto ciò che mi circonda, possibilmente davanti al mare.