Martina Cogliati
Content Creator
Content creator, appassionata di libri di crescita personale, scrittura creativa e yoga. Il digitale è la mia nuova sfida. Amo filosofare di tutto ciò che mi circonda, possibilmente davanti al mare.
Martina Cogliati
In questi giorni si sente molto parlare del “Caso Gamestop”. Questo articolo non è uno spiegone di economia e finanza, ma un modo per riflettere insieme su due aspetti importanti legati alla vicenda:
l “Caso Gamestop” sembra davvero la trama di un videogioco. Da una parte “i buoni”, cioè i piccoli investitori millennial, dall’altra i “cattivi”, ossia i grandi investitori, gli Hedge Fund. Terreno di gioco è Gamestop. I millennial sotto la spinta dei big della Silicon Valley hanno acquistato i titoli in borsa di Gamestop (sull’orlo del fallimento), andando contro gli Hedge che puntavano tutto sulla loro svalorizzazione. Tale operazione di short squeeze, ha fatto schizzare il valore dei titoli di Gamestop alle stelle e fallire chi aveva giocato al ribasso. Buoni 1, Cattivi 0.
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Il caso Gamestop ci ricorda la teoria dell’effetto domino. Io faccio qualcosa che ha delle ripercussioni su qualcos’altro. Nello specifico, le perdite degli Hedge hanno impoverito a effetto domino altre realtà aziendali su cui i big di Wall Street avevano investito. Ma non solo: l’effetto domino ha avuto ripercussioni anche sugli investimenti sui fondi pensionistici di quei pesci piccoli che hanno mandato in tilt il sistema finanziario. Il caso Gamestop fa riflette sull’importanza di valutare e ponderare le conseguenze che le nostre azioni possono avere su piccola e larga scala. ciò permette di ridurre il margine di rischio che è comunque presente.
Ad essere determinanti nella vicenda sono state le piattaforme digitali. I giovani investitori si sono organizzati con la chat Reddit sull’app Robinhood che garantiva commissioni pari allo zero. Questa è un’azione illegale che spinge molti economisti a chiedersi se questa sarà la “nuova normalità” che taglia fuori i vecchi operatori di Borsa. Il caso Gamestop dimostra che i social media hanno il potere di decidere le sorti di intere realtà e contribuire ad allargare e velocizzare l’effetto domino. Una sorta di ago della bilancia.
Ancora più pericoloso è lo storytelling che i social media propongono di questa vicenda. Non è un caso il nome dell’app Robinhood che richiama il motto “rubare ai ricchi per dare ai poveri”. I piccoli investitori infatti hanno smascherato i cattivi dei mercati azionari, ma allo stesso tempo hanno generato alti rischi anche per sé stessi. Ad incalzare i piccoli traders infatti sono stati personaggi come Elon Musk con l’hashtag #silversqueeze e tweet del tipo F**k the banks, il cui obiettivo era di raccogliere i dati di questi utenti per venderli poi a terzi a suon di dollari. La battaglia dei buoni nascondeva perciò dei cattivi interessi, almeno tanto quanto quelli degli Hedge. E pensare che tutto questo caos è nato sulla chat di un social!
Il caso Gamestop ci spinge a diventare attori sempre più consapevoli del cambiamento nell’era digitale e a comprendere che come singoli e come società è sempre più importante fare un uso consapevole dei social sia eticamente che concretamente.
Per approfondire il dibattito accedi alla live (link) di #generationgap su gmd
Content creator, appassionata di libri di crescita personale, scrittura creativa e yoga. Il digitale è la mia nuova sfida. Amo filosofare di tutto ciò che mi circonda, possibilmente davanti al mare.