Anna Maria Bagnasco
Agente di viaggio e content creator
Anna Maria Bagnasco
Da cosa scaturisce il concetto di innovability ®? E perché assume un ruolo centrale nell’attuale dibattito su progresso sociale ed economico?
Ernesto Ciorra, Head of Innovability® di Enel, è stato capace di spiegare esattamente come questo concetto possa rivoluzionare il mondo e renderlo migliore sotto molti punti di vista.
Il termine innovability ®, indicato come integrazione tra innovazione e sostenibilità, deve essere percepito, prima di tutto, come uno stimolo di cambiamento e apertura per molte aziende. Come gli esseri umani cambiano il 99% delle cellule del proprio corpo durante la vita, così anche le aziende devono mutare costantemente e, sempre come il corpo umano, in armonia con i fattori ambientali esterni.
Questo significa considerare i bisogni dei clienti, le trasformazioni della collettività e delle sue aspettative, lo sviluppo delle tecnologie e dei modelli di business.
L’innovazione è un’opportunità più che una sfida e come tale va perseguita in tutti i suoi aspetti al fine di ottenere una sostenibilità vera e concreta.
Molto spesso colleghiamo l’innovazione solo ad alcune figure geniali che si sono distinte per le loro scoperte in campo tecnologico e scientifico. Ma oggi sappiamo che è molto più di questo.
L’innovatore è colui che per cambiare il proprio modo di pensare riesce a fuggire da pregiudizi e paradigmi; potrebbe essere definito un artista il cui compito è andare al di là delle regole che ci sono già e rompere con il proprio passato.
Proprio la mancanza di questo spirito creativo, spesso, porta i leader aziendali a essere schiavi delle regole e delle competenze, mentre innovazione e sostenibilità necessitano di curiosità e apertura verso l’altro.
Chi è esperto può essere molto bravo a gestire, ma difficilmente lo è anche nel cambiare. Talvolta occorre affidarsi a una mente inesperta nel determinato settore in causa, perché priva di preconcetti e libera di spaziare in modo trasversale.
Solo puntando su questo tipo di innovazione è possibile svincolarsi anche dal vecchio e ormai atrofizzato significato di sostenibilità nella sua semplice accezione ecologica e ambientale.
La sostenibilità deve diventare una filosofia di armonia e partire dalla società, dal rispetto che ogni impresa deve porre nei confronti delle istituzioni, degli azionisti, del personale in azienda e delle comunità in cui opera. Solo in questo modo potrà avere il maggior coinvolgimento possibile e un futuro duraturo.
Come si può far penetrare questa filosofia in tutto il territorio in cui un’azienda opera? Tornando al nostro parallelismo con il corpo umano: come il sangue permette il ricambio cellulare lungo tutto il corpo, allo stesso modo tutta l’organizzazione aziendale deve operare in maniera concorde per garantire una sostenibilità nel business.
L’armonia di cui parliamo è in grado di portare fuori sviluppo economico, sociale e culturale, e, dentro l’azienda stessa, un ritorno in termini di valore. Ma per fare in modo che ci sia armonia con il contesto sociale è indispensabile sapersi reinventare e creare opere nuove. Ovvero essere innovativi!
Ecco, allora, che torna come in un cerchio perfetto l’innovazione.
Gli innovatori sono tali, perché per primi distinguono qualcosa che gli altri non vedono, ma non bisogna sottovalutare il potere dell’errore.
Gli uomini per indole sono restii ad ammettere i propri errori, ma l’innovazione parte proprio da questi e dai tentativi persi che pian piano portano sulla strada giusta della svolta e del progresso.
Tuttavia, nel processo di cambiamento e crescita, deve essere inserita anche una parte di apertura che, come abbiamo già detto, preveda una collaborazione con menti esterne e piccole imprese o startup capaci di trasformare interi mercati. Non è più concepibile, neanche per le grandi compagnie, muoversi in solitudine per dare vita a nuovi programmi o prodotti.
“Non mi scoraggio perché ogni tentativo sbagliato scartato è un altro passo avanti.”
Thomas Alva Edison
Tutti noi, come esseri umani, decidiamo quasi sempre su base emotiva, istintiva, anche quando le scelte ci sembrano le più razionali. Quindi, potremmo dire, che rinnegare le emozioni sarebbe un po’ come rinnegare noi stessi.
L’innovazione è un processo che nasce dalla curiosità, dalla passione, dall’immaginazione e dalla capacità di andare oltre le regole razionali imposte. Se non siamo in grado di stimolare questi elementi rischiamo di non raggiungere mai l’innovazione ma, per dirla alla Nietzsche, di cadere nel “eterno ritorno dell’uguale”.