Marketing

La comunicazione nella TV e nel web

Edoardo Cippitelli

Che rapporto c’è oggi tra la televisione e il web? Quali processi evolutivi hanno subito questi due mezzi di comunicazione? Quanto e in che modo influenzano il nostro pensiero e i nostri comportamenti? 

Interrogativi complessi a cui però proviamo a dare una risposta, utile anche a comprendere l’evoluzione della società in cui viviamo. 

La caduta della televisione

Oggi la televisione non occupa più la posizione predominante che ha mantenuto dalla sua nascita fino all’inizio dello scorso decennio. 

Il motivo del “declino” della regina tv, è dovuto all’avvento di internet che ci ha resi spettatori “attivi”. Con il web, la televisione possiamo “farcela da soli”. Non dobbiamo più aspettare determinati momenti della giornata per guardare il nostro programma preferito, perché possiamo navigare ininterrottamente e trovare ciò che più ci và e quando ci và.

Se per pochi romantici questa attesa, questo spazio temporale che precede il soddisfacimento di un desiderio porta in sé un valore umano inestimabile, per la maggior parte di noi il “tutto e subito” è ormai una scelta imprescindibile e necessaria.

Questo meccanismo tipico della fruizione digitale, non riguarda solo la tv, ma anche la radio. Possiamo rimpiazzare un programma radiofonico ed evitare lo skip musicale con Spotify o altre piattaforme audio.

Come vediamo il web oggi?

“Nel web, per avere successo, devi specializzarti bene in un unico ambito - ma noi volevamo spaziare e affrontare tutto ciò che trovavamo interessante, senza porci limiti. Per questo motivo, ci abbiamo messo più tempo a farci conoscere.”
I fratelli Fabrizio e Claudio Colica, in arte ‘Le Coliche’
Bisogna “sgomitare”, ci dicono i due fratelli, poiché è molto facile passare dalle prime posizioni della lista alle ultime, cadendo nel dimenticatoio dell’infinito pozzo del web. Bisogna essere sempre attivi, “e infatti noi cerchiamo di proporre qualcosa di nuovo ogni settimana”
Fabrizio Colica

C’è ancora oggi una diffidenza nei confronti del web, rispetto ai canali di comunicazione tradizionali. La popolarità, sia di persone che di attività, è forse ancora più fugace e addirittura frivola in molti casi, priva di veri contenuti.

Qual è dunque l’abilità comunicativa del web rispetto ai canali tradizionali?

C’è una netta divisione, in quanto a mentalità, tra chi non si fida del web, credendo ancora nel potere unico della televisione, e chi invece si lascia trasportare dai tempi moderni. 

Per i giovani, il web rappresenta sicuramente una possibilità di emergere, e di farlo a modo loro. In questa nuova era in cui sembra sempre più difficile poter intraprendere una propria attività, il web è un portale verso la libertà e la creatività di espressione.

È proprio per questo motivo, forse, che si guarda ancora con scetticismo a chi ha fatto successo all’interno del web: proprio perché quegli individui non rispondono ai rigorosi canoni ai quali siamo abituati e sono dunque difficili da inquadrare e da gestire. 

In questo senso il web rappresenta per tutti noi la possibilità di distinguerci per ciò che siamo e di far sentire la nostra voce. Così come i nostri genitori o i nostri nonni potevano facilmente dar vita a un’attività commerciale o un’associazione con uno scopo ben preciso, oggi, anche se in una modalità completamente diversa, abbiamo tutti la possibilità di costruire qualcosa che è totalmente nostro: cominciando con un blog magari, con un canale YouTube o con un sito e-commerce.

Una app come la nuova, popolare ‘Vinted’, per esempio, potrebbe rappresentare oggi la “semplicità” con la quale i nostri genitori o nonni avrebbero aperto un negozio di vestiti di seconda mano cinquanta anni fa. 

Le difficoltà burocratiche ed economiche con le quali ci scontriamo oggi vengono in parte risolte dalle vaste possibilità che internet ci offre.

Ed è in questo modo che mentre il mondo reale sottrae opportunità, quello digitale ne aggiunge, instaurando così una sorta di equilibrio contro le complicazioni e le avversità della vita moderna.

Cerchiamo allora di ragionare sull’impatto che lo stile e le scelte di vita attuali possono avere su genitori e figli.

Che cosa significa crescere nel mondo di oggi?

“Una volta, lasciare i propri figli davanti alla televisione era come lasciarli con la babysitter.”
Roberto Ceriotti, ex conduttore della trasmissione televisiva ‘Bim bum bam’,

Programmi educativi come ‘Bim bum bam’ erano evidentemente pensati come prodotti di qualità per intrattenere, ancora meglio educare, un certo tipo di spettatore. 

Oggi, abbandonare i propri figli di fronte all’apparecchio significherebbe correre un rischio enorme. Basti pensare a programmi quali CSI, trasmessi ormai in prima serata, all’ora di cena. 

Allo stesso modo, l’assenza di limiti nelle ricerche online rappresenta una minaccia davvero importante per chi intende crescere i propri figli in maniera controllata e graduale. L’impostazione del Parental Control, presente in tutti i computer, non è abbastanza. 

Ormai ogni ragazzo, ogni bambino, è dotato di un proprio smartphone, e se risulta difficile controllare le attività dei figli all’interno della propria abitazione, figuriamoci qual è il flusso di informazioni al quale sono esposti i minori nel mondo di oggi, fuori da casa. 

Come possiamo allora dosare i mezzi che abbiamo a disposizione, cercando di trovare il giusto equilibrio? 

Che cosa ci aspetta?

Il futuro della comunicazione...

Claudio Colica aveva immaginato, nella sua tesi di laurea, una sorta di ibrido tra la televisione e il web: esattamente ciò che una piattaforma come Netflix potrebbe rappresentare oggi. 

Con le infinite possibilità di scelta tra film, documentari e serie TV, rimaniamo ancorati al divano di fronte a una varietà di programmi che differiscono sia per stile che per contenuti. La ricerca è più attiva rispetto al passato e gli schermi televisivi di dimensioni ormai cinematografiche. 

Chi può, tuttavia, negare il piacere della sorpresa? Non sapere che cosa ci capiterà, mentre facciamo il giro dei canali televisivi per approdare a quello che più si addirà alla nostra cena; o mentre passiamo da una stazione radio all’altra per conciliare il piacere della guida con quello di una musica che inaspettatamente ed improvvisamente pioverà dal nostro passato, per farci sorridere con un sussulto…

In fondo, anche quando entriamo su YouTube (o su Netflix), molto spesso, non sappiamo esattamente cosa vogliamo; e ci affidiamo proprio a quei famigerati algoritmi per una magica ispirazione. 

Oggi, più che mai, non possiamo fare a meno di scoprire e di sapere subito di essere sempre portatori di informazioni accurate e certe sui più disparati argomenti – dalla cucina alla storia medioevale –, dovunque siamo… 

Ci sentiamo investiti di un potere quasi sovraumano, grazie a quell’oggetto che portiamo sempre con noi e che Elon Musk definisce come “un’estensione artificiale del nostro cervello”. 

Eppure, nonostante questo desiderio incontrollato e incontrollabile di possedere la verità ed essere i primi artefici della propria cultura, proviamo ancora gratitudine e rispetto verso coloro che hanno fatto della cultura, dell’istruzione, della comunicazione, la propria vita, e rimaniamo magari affascinati da quella puntata di ‘Ieri e Oggi’ su Radio Storia…

Forse, come l’acuto Claudio aveva previsto, non siamo ancora disposti ad abbandonare il passato per gettarci totalmente nel futuro, e l’affetto che proviamo verso l’uno e l’attrazione invece per l’altro ci rendono quel tipo di generazione che ha a disposizione infinite risorse e che sperimentando con la linea del tempo è quasi pienamente cosciente del valore del proprio presente.

Edoardo Cippitelli

Content Writer

Content e Copy Writer. Scrivo articoli e contenuti per blog e per agenzie di comunicazione, non limitandomi ad un solo ambito. Mi piace alimentare la mia curiosità, apprendere e ricercare tutto ciò che trovo interessante – dalla psicologia ai trend sociali e all'innovazione –, per conoscere meglio il mondo che mi circonda e portare la mia scrittura verso nuovi orizzonti.

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