Claudio Colica aveva immaginato, nella sua tesi di laurea, una sorta di ibrido tra la televisione e il web: esattamente ciò che una piattaforma come Netflix potrebbe rappresentare oggi.
Con le infinite possibilità di scelta tra film, documentari e serie TV, rimaniamo ancorati al divano di fronte a una varietà di programmi che differiscono sia per stile che per contenuti. La ricerca è più attiva rispetto al passato e gli schermi televisivi di dimensioni ormai cinematografiche.
Chi può, tuttavia, negare il piacere della sorpresa? Non sapere che cosa ci capiterà, mentre facciamo il giro dei canali televisivi per approdare a quello che più si addirà alla nostra cena; o mentre passiamo da una stazione radio all’altra per conciliare il piacere della guida con quello di una musica che inaspettatamente ed improvvisamente pioverà dal nostro passato, per farci sorridere con un sussulto…
In fondo, anche quando entriamo su YouTube (o su Netflix), molto spesso, non sappiamo esattamente cosa vogliamo; e ci affidiamo proprio a quei famigerati algoritmi per una magica ispirazione.
Oggi, più che mai, non possiamo fare a meno di scoprire e di sapere subito di essere sempre portatori di informazioni accurate e certe sui più disparati argomenti – dalla cucina alla storia medioevale –, dovunque siamo…
Ci sentiamo investiti di un potere quasi sovraumano, grazie a quell’oggetto che portiamo sempre con noi e che Elon Musk definisce come “un’estensione artificiale del nostro cervello”.
Eppure, nonostante questo desiderio incontrollato e incontrollabile di possedere la verità ed essere i primi artefici della propria cultura, proviamo ancora gratitudine e rispetto verso coloro che hanno fatto della cultura, dell’istruzione, della comunicazione, la propria vita, e rimaniamo magari affascinati da quella puntata di ‘Ieri e Oggi’ su Radio Storia…
Forse, come l’acuto Claudio aveva previsto, non siamo ancora disposti ad abbandonare il passato per gettarci totalmente nel futuro, e l’affetto che proviamo verso l’uno e l’attrazione invece per l’altro ci rendono quel tipo di generazione che ha a disposizione infinite risorse e che sperimentando con la linea del tempo è quasi pienamente cosciente del valore del proprio presente.