Innovazione

Lara Princisvalle: linguistica computazionale in Google

Anna Caccia

L’interview per un periodo di tirocinio richiede il superamento di due colloqui. Se la posizione è tecnica il primo è relativo alla capacità di programmazione e il secondo verte sul progetto ed è gestito direttamente dal manager di riferimento.
Lara Princisvalle
I manager non ti dicono solo cosa fare ma sono desiderosi di farti crescere ed è importante avere un lavoro che soddisfi e un ambiente bello in cui farlo.
Lara Princisvalle

Tra gli ospiti di Go to Silicon Valley VirtuallyLara Princisvalle è la speaker decisamente più giovane. Ha 24 anni e dal settembre 2019 lavora come Computational Linguist in Google, nella sede di Dublino, il polo europeo della società con 8000 dipendenti. Una città giovane, internazionale, con un clima da start-up, in cui ‘si vive bene anche se non è bella come l’Italia’, come Lara ci tiene a sottolineare, ma lavorativamente ricca di giusti stimoli.

Ma cos’è la linguistica computazionale?

E’ quell’area del sapere, che applica le tecniche del linguaggio naturale all’informatica e che può avere diverse applicazioni. Una di queste è la classificazione attraverso machine learning di testi, video, annunci per capire se vi sono dei contenuti non applicabili a determinate pubblicità. Il sentiment analysis rappresenta un’ulteriore area di studio: un esempio potrebbe essere l’analisi delle review di Amazon per classificare il sentiment verso un prodotto ed infine la creazione di assistenti vocali come Siri, che trasformano il testo in parole e viceversa.

Lara Princisvalle nello specifico presiede tre attività principali:

  • L’analisi di pagine web per decifrare le migliori in grado di accogliere un contenuto pubblicitario.
  • La demonetizzazione dei contenuti di odio: evitare che l’advertising cada su siti razzisti o con un linguaggio non appropriato e rispettoso.
  • La classificazione di annunci pubblicitari su You Tube per capire quali siano i più consoni ad un pubblico di bambini, adolescenti o preadolescenti.

Ma quale è stato, vista la sua giovane età, il suo breve ma intenso cammino per approdare in Google?

Lara Princisvalle frequenta la Triennale all’Università degli Studi di Pavia e si laurea in Filosofia, viene ammessa all’Istituto Universitario di Studi Superiori, sempre a Pavia, e qui inizia a studiare linguistica computazionale e approfondisce le materie correlate ai formalismi descrittivi del linguaggio applicabili alle macchine.

Continua la sua formazione alla Columbia University di New York come Visiting Student e si laurea in logica all’Università di Trento concentrandosi sempre di più sulla programmazione, il machine learning e le strutture logiche del linguaggio naturale, scrivendo la tesi mentre è research assistant alla Fondazione Bruno Kessler con un focus sul Multimodal Sentiment Analysis and Irony Detection.

La prima esperienza lavorativa avviene con un internship di tre mesi all’IBM ad Amsterdam, prima di laurearsi, dove si occupa di un progetto per Heineken relazionato alla logistica come sviluppatrice di algoritmi, ed elaborazione dati.

Successivamente lavora per sette mesi come natural language understanding consultant alla Samsung di Milano e si ritrova a maggio del 2019 in Google con un internship come linguista analitico e viene assunta a settembre dello stesso anno come linguista computazionale.

All’interno di Google a Dublino sono presenti solo quattro figure in questo settore con un totale di 100 persone in tutta la società operanti nel campo della linguistica computazionale: Lara lavora da tempo da remoto, poiché il suo team risiede a Los Angeles; l’esperienza dello smart working, che noi tutti oggi in epoca Covid-19 sperimentiamo, è una modalità da lei ben conosciuta.

Ciò che ha determinato l’ingresso di Lara Princisvalle in Google è stata sicuramente la possibilità di fare un periodo di tirocinio iniziale, esperienza che lei raccomanda a molti studenti desiderosi di lavorare per una big company.

I suoi consigli sono quelli di ricercare internships nelle grandi aziende guardando i loro profili Linkedin, o tramite passaparola, come è successo per lei. E’ necessario avere un referral di una persona che lavora all’interno, così che il recruiter sia costretto a leggere il curriculum del candidato. Lei stessa aveva contattato un manager di Google, che su Linkedin aveva lanciato una posizione interna alla società. E’ importante scrivere la propria candidatura con un criterio, come Lara suggerisce, esplicitando il proprio valore aggiunto e tutte le attività che possono aumentare l’interesse, come le attività di volontariato, che rappresentano per i recruiter di Google un’esperienza positiva e formativa, tanto da concedere dei grant a coloro che desiderano prestare servizio in una charity.

E’ importante secondo la sua esperienza non lasciarsi scoraggiare se non si capiscono le domande, perché spesso queste sono fatte per trarre in inganno. Si testa molto l’abilità del candidato di risolvere un problema da più punti di vista.

Quali sono in concreto i plus evidenziati di lavorare in una società come Google?

Ciò che viene valutato positivamente sono la leadership, il pensiero laterale e la flessibilità nel trovare la soluzione giusta. Inoltre, una volta assunti, vi sono molti nuovi strumenti e abilità da apprendere e quindi la velocità nel farlo rappresenta un ulteriore tratto distintivo. Può essere di grande aiuto l’aver fatto molta formazione o esperienze in bootcamp, hackathon per convalidare e approfondire le proprie conoscenze.

Rispetto all’ambiente lavorativo italiano, in cui vi è una resistenza ad assumere persone non in linea con gli studi, all’estero la linearità non è fondamentale e si apprezzano anche percorsi alternativi, perché quello che conta è la competenza. La bellezza di lavorare in un ambiente così variegato risiede per Lara nella possibilità di crescere in continuazione, di esplorare tutti i prodotti e i processi senza restrizione.

Google dà anche la possibilità di lavorare per un 20% ad un progetto che piace, aspetto sicuramente non comune…

Ma il valore più grande che Lara Princisvalle riscontra in questa grande società è il rispetto delle persone e della loro crescita:

Questa storia ci parla di una ragazza che colpisce per la sua freschezza ma anche per la sua lucidità e maturità, che l’hanno portata a scegliere le occasioni giuste per accrescere le proprie aree di competenza attraverso tanta formazione sia personale che professionale e il coraggio di lasciare i suoi affetti per tuffarsi in un settore di nicchia.

Oggi Lara lavora da Borgo Sesia per Google e chissà in futuro dove questa significativa esperienza lavorativa la condurrà!

Anna Caccia

Content Creator

Multimedia Manager, Podcaster, Storyteller Specialist, diffondo contenuti audiovisivi come strumento di ricerca per una community universitaria di studiosi e come trasmissione di conoscenze per un pubblico giovane. Appassionata di culture straniere, sempre pronta per nuove avventure, con una visione sul futuro da comunicare a più persone, per coinvolgerle e interagire.

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