Proseguendo il nostro percorso interiore di cambiamento, parliamo quindi di intelligenza emotiva, ossia quella capacità di essere intelligenti nel gestire le nostre emozioni. Vanno riconosciute chiamandole con il proprio nome. Nominarle significa comprenderle per poi poterle accettare. Questo ci permette di prendere una direzione di fronte ad eventi e situazioni.
Questa capacità sembra essere una skill indispensabile del futuro insieme all’empatia, alla collaborazione con gli altri, ma soprattutto il saper trovare la nostra vocazione, quel qualcosa da condividere con gli altri, che ci regala pienezza, autenticità ed è coerente con ciò che siamo.
A volte abbiamo infatti la sensazione di vivere vite che non ci appartengono, oppure di essere spettatori di un flusso di eventi per cui proviamo estraneità.
E’ ora di guardare al mondo con occhi nuovi, lasciare vecchi schemi ed uscire dalla nostra confort zone. Siamo noi ad avere il timone, la bussola della nostra esistenza, gli owner di qualsiasi cambiamento vogliamo attuare o obiettivo che vogliamo prefiggerci. Ci vuole metodo, focus e perseveranza.
Fondamentale è creare il proprio piano di sviluppo personale, ultima tappa per finalizzare il nostro percorso interiore di cambiamento.
Spesso pensiamo ad esso come a qualcosa che accadrà in futuro, quasi magicamente o fatalmente. Si procede procrastinando, un po’ per paura, a volte per confusione ed incertezza su quale strada intraprendere, il tutto dovuto alla poca conoscenza di noi stessi. Si fanno tentativi ed errori, senza avere chiari obiettivi e step del processo. Spesso pronunciamo verbi al futuro, un futuro non ben definito “dove sarò, traslocherò, cambierò, inizierò?”…rimangono verbi senza coordinate spazio-temporali precise.
Il primo passo è capire che noi siamo il nostro miglior progetto, quello più importante affidatoci dalla nostra azienda o per la nostra attività imprenditoriale.
Il futuro va quindi affrontato con mente razionale ed analitica stilando, una volta individuati, i nostri obiettivi personali e lavorativi con una prospettiva al medio ed al lungo termine e con i check point di valutazione – controllo del percorso e aggiornamenti costanti – poichè, per fortuna, tutto cambia giorno dopo giorno ed anche noi.