Francesca Romana Cordella
Comunicazione e marketing digitale
Francesca Romana Cordella
Prima lo smart working, poi la DAD e infine la telemedicina. Ma com’è possibile curarsi a distanza? Un contributo fondamentale anche in quest’ ambito, è stato dato dall’innovazione del digitale. La tecnologia quindi ci aiuta a mantenerci in salute a distanza.
Alberto Vincenzo Pollina, Dirigente Medico specializzato in cardiologia, ci dice che grazie a un insieme di metodiche e tecnologie innovative si può operare in tre ambiti: il teleconsulto, il monitoraggio da remoto e fare quindi anche assistenza remota. La telemedicina nasce per affiancare la medicina tradizionale e migliorare la vita delle persone effettuando diagnosi a distanza. Per fare alcuni esempi, il neurologo può fare un video consulto e una valutazione da remoto. Il cardiologo riesce a monitorare i segnali elettrici a distanza. La telemedicina può essere applicata inoltre per curare problemi di diabete, epilessia e patologie cerebrali.
Il termine Telemedicina è stato recentemente integrato nell’enciclopedia Treccani. Più esattamente qui si parla di Digital Health, definita come “l’insieme di tecnologie dell’informazione e della comunicazione che contribuiscono a gestire le malattie e i rischi per la salute, nonché a promuovere la salute e il benessere”.
Ecco alcuni dei molti vantaggi legati all’impiego della telemedicina:
A proposito di equità, la telemedicina non crede nel concetto di ageismo, quanto piuttosto a quello di fragilità.
“L’ageismo in ambito medico non esiste, esiste il concetto di fragilità” ribadisce Pollina.
Esiste quindi l’individuo calato nella realtà medica, che viene valutato nel suo insieme e alla luce di diversi punteggi e parametri. L’età pertanto non diventa una discriminante tra salute e malattia. In questo modo si dovrebbe assicurare ai pazienti il diritto di accedere alle stesse cure non considerando l’età, ma la loro fragilità.